Sabato 3 ottobre 2009, il prefetto di Como ha consegnato nelle mani del neo Sindaco, Mauro Simoncini, il nuovo decreto di riconoscimento dello stemma e del gonfalone di Valmorea. La cerimonia si è svolta all’interno del cortile di Villa Sassi con il gonfalone in bella vista, risaltato dalla magnifica cornice del parco.
E’ stata data parola alla precedente amministrazione, di fatto quella che ne ha concepito la sua esecuzione.
L’ex sindaco Manuela Pozzi, parlando dello stemma, ha voluto farsi perdonare di un peccato di vanità dicendo che il riconoscimento è costato lo stipendio di due mesi di uno stradino. Ora: senza nulla togliere allo stipendio del povero stradino, bisogna ricordarle che lo stemma e il relativo gonfalone sono degli obblighi di legge, pertanto, devono essere rispettati. Se avessero seguito i consigli di esperti di Araldica anziché affidare l’incarico al tanto blasonato quanto inutile Ufficio Sara Pagnini di Firenze, probabilmente si sarebbero rispariamiati tanti soldi. Questo sì, bisogna dirlo. Lo scudo elaborato, devo ammettere, è molto bello ma, a mio avviso, si sarebbe dovuto osare di più, considerato il fatto che Valmorea è formata da due anime spesso in contrasto tra loro. Dare un giusto peso a queste realtà anziché inserire un fiume d’acqua e le more (l’ha detto anche la Signora Pozzi che non ci sono più i gelsi) sarebbe stato storicamente più corretto.
Ricordo che proprio alla Signora Pozzi ho chiesto tantissime volte, fino alla pedanteria, di farmi vedere i documenti sul vecchio stemma. Non mi ha mai ricevuto; soltanto una gentile impiegata del comune, probabilmente per sfinimento, ha deciso di farmi vedere il vecchio stendardo presente nella sala consigliare da cui ho ripreso l’immagine inserita nel libro (tra l’altro razziata ed esposta in giro per tutto il comune).
Per vedere la presentazione del gonfalone (ma perché non è stato invitato il prete che lo avrebbe benedetto?) andate sotto la sezione foto, scegliete immagini di presentazione gonfaloni e poi scegliete il menu valmorea.
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