Di rosso alla banda d’oro accompagnata in capo da un lambello a tre pendenti d’azzurro.
L’emblema del Comune, riconosciuto con il regio decreto del 28 aprile 1928, risalente al tempo in cui il paese ancora per poco si chiamava Vill’Albese, è ripreso da una figura presente a pagina 324 dello stemmario Cremosano, codice araldico di fine Seicento; l’immagine è riferibile alla comunità di Villa, antico nome di Vill’Albese. Il 23 ottobre 1927 il podestà del Comune, Alfredo Airoldi, chiese alla Consulta Araldica di poter inserire nello scudo an- che altri elementi araldici, in omaggio ai conti Dal Verme e Archinti, feudatari del paese e della pieve di Incino. Essendoci però numerose altre famiglie e non volendo fare alcun torto, si decise di lasciare il vecchio stemma così come era disegnato nel Cre- mosano. Quando la comunità di Vill’Albese fu unita a Carcano, con il regio decreto del 14 giugno 1928, cambiato. La banda d’oro rappresenterebbe la splen- dida collina illuminata dal sole, sulla quale è adagiato il paese, da cui si può vedere uno scenario incante- vole del Piano d’Erba. Il lambello di azzurro, presente nella parte alta dello scudo, permette di differenziare uno stemma modificato da uno originario. Potrebbe rappresentare un’eventuale ripartizione del potere tra le famiglie nobili del paese e ricordare la frazione Carcano.