Partito: il primo d’oro all’albero di gelso al naturale, radicato su collina di verde e sormontato da tre bozzoli d’argento disposti in fascia; il secondo d’azzurro ad una spiga di grano d’oro e ad una pannocchia di mais d’argento, decussate, gambute e fogliate al naturale; il tutto sormontato da un grappolo d’uva d’oro con due pampini di verde.
Studiato dall’amministrazione comunale verso la fine degli anni Settanta, lo stemma ricorda nell’albero di gelso i folti boschi che circondano il paese; nel grappolo d’uva, nella spiga di grano e nella pannocchia di mais, rispettivamente i vigneti e i campi di cereali. La collina di verde, da cui esce l’albero di gelso, allude all’altitudine del comprensorio comunale. I bozzoli presenti nella parte alta dello scudo sono il simbolo della coltura del baco da seta e della lavorazione serica sviluppatesi verso la fine del secolo Ottocento con la filanda Pontiggia a Cassano. La partizione dello stemma in due metà, mediante una linea verticale, separa visivamente i nuclei di cui è costituito il Comune: Albese e Cassano. La doppia anima del paese è ben evidenziata anche dagli smalti presenti nel fondo dello scudo. Il metallo oro alla destra araldica potrebbe essere riferito alla luce del sole che illumina il paese, mentre l’azzurro, a sinistra, rievoca i numerosi corsi d’acqua che discendono dalle montagne che circondano il comprensorio. Dopo la concessione con il decreto del presidente della Repubblica del 29 febbraio 1980, divenne l’emblema ufficiale del paese.