Partito: nel primo d’azzurro a tre stelle (8) d’oro, male ordinate; nel secondo di rosso a quattro fasce d’argento; sulla partizione tre monti al naturale, ristretti.
Rinvenuto nella raccolta araldica Bonacina conservata nell’Archivio Vallardi di Milano, lo stemma di Albiolo fu scelto dal consiglio comunale nella seduta del 12 ottobre 1928. Una certa donna, di nome Chiara Pozzi in Giannattasio, lo fece ricamare al centro di uno stendardo raffigurante i colori della bandiera italiana. Passarono più di trent’anni però prima che lo stemma fosse ufficialmente concesso dal decreto legge del 3 aprile 1957 e adottato dal Comune. L’interpretazione dei simboli non è nota; essi rimangono parzialmente sconosciuti; non sono state trovate spiegazioni neanche nella documentazione ufficiale. Il colore azzurro nella prima parte dello stemma ricorderebbe l’origine latina del nome, che deriva quasi certamente da alveo, la porzione di terreno entro cui scorre il fiume, facendo riferimento al torrente Lanza della vicina Valmorea. Le stelle, di oscuro significato, secondo alcuni studiosi, sono in relazione alla devozione religiosa verso il proprio patrono, la Vergine Maria Annunciata; mentre per altri richiamano le frazioni del Comune. Le fasce d’argento su fondo di rosso potrebbero alludere al paese di Albiolo e alla sua popolazione. Le montagne al centro dello scudo sono espressione visiva delle alture sulle quali poggia Albiolo ma anche del paesaggio che si può ammirare dal paese.