Campo di cielo, alle cinque montagne di verde, con le vette digradanti a scaglione, sormontate da sette stelle di otto raggi, poste in scaglione, d’oro, esse montagne fondate sulla campagna d’azzurro, fluttuosa di argento, caricate dalla barca di rosso, munita della copertura d’oro con sostegno in ferro, di nero, e sostenuta dalla linea di partizione.
Capovico, Cazzanore, Girola, Meggianico, Mezzovico, Sopravilla, Sorto sono i sette nuclei, meglio conosciuti come le sette città, che formano l’abitato di Blevio. Le frazioni dunque sono rappresentate dalle stelle in evidenza nella parte alta dello scudo. La Lucia, la tipica imbarcazione del Lario, il simbolo caratteristico inserito sulla linea di partizione che delimita la campagna d’azzurro, espressione visiva del lago, viene raffigurata con una copertura d’oro, proprio a indicare la preziosità di questo manufatto per Blevio e l’intero lago. Nel 1939 il podestà Carlo Peroni volle inserire anche altri elementi ripresi dagli stemmi delle famiglie feudatarie di Blevio: i Tanzi e i Castanedo; per la prima, si era pensato di aggiungere una semplice T su fondo d’oro, mentre per la seconda, un ramoscello di castagno di verde fruttato di sei ricci d’oro. Questo stemma non fu approvato perché troppo complesso. Negli anni Novanta, durante le pratiche per la concessione dello stemma definitivo, decretata il 20 febbraio 1996, si pensò di inserire le vette di verde per rappresentare l’aspetto montano del paese che sorge a diverse altezze delle pendici del monte Boletto, lasciando inalterati gli altri simboli che contraddistinguono il paese.