D’argento, al leone d’azzurro, impugnante con le zampe anteriori l’asta di nero, con la punta acuta, posta in palo, munita di gagliardetto bifido di rosso, saliente sul declivio in banda della montagna di tre cime al naturale, posta a destra e fondata in punta, di verde.
Lo stemma di Bregnano, seppure con colori diversi e lievi differenze, è presente negli stemmari del Carpani, Trivulziano e Archinto. Il paese lo ha adottato sin dall’inizio del secolo scorso come lo vediamo raffigurato in questa foggia ed è stato concesso da un decreto legge il 18 marzo 1985. Il bozzetto disegnato dallo Studio Araldico di Genova, al quale era stato dato l’incarico di espletare le pratiche burocratiche per la sua approvazione, prevedeva la figura del leone rampante, cioè in piedi, con le zampe anteriori tese in avanti. Il significato di questo simbolo è piuttosto oscuro; nei documenti depositati nell’Archivio di Stato di Roma non vi è una spiegazione. Potrebbe trattarsi della rappresentazione di qualche famiglia nobile stabilitasi in questo paese, affermando il proprio potere, reso evidente dall’azione del piantare un’asta sbandierante un gagliardetto di rosso nel terreno di verde. Il colore azzurro del leone allude probabilmente al corso del Lura che scorre in prossimità dei confini del paese. Il monte al naturale con le tre cime dovrebbe rappresentare le frazioni che compongono il territorio di Bregnano e la posizione ai piedi delle prime alture collinari.