Di rosso a due spade d’argento guarnite d’oro, poste in croce di sant’Andrea, accompagnate in capo da un elmo d’argento, posto di profilo, piumato d’azzurro.
Ispirato al leggendario Pierino da Cagno, lo stemma fu concesso il 26 novembre 1957 dopo un lungo contenzioso tra il sindaco e l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Molti storici, tra cui Mario Mascetti, scrissero parole ingenerose in merito allo stemma di Cagno: «(…) la leggenda non sta proprio in piedi ed è frutto di un incidente occorso a qualcuno che amava sì Cagno fino a stravedere ma ha tratto tutti in inganno, compreso il presidente della Repubblica che ha approvato lo stemma comunale fidandosi di una relazione inattendibile». L’Archivio di Stato di Milano addirittura sbeffeggiò l’eroe con queste parole: «(…) da villano diventò capitano di ventura e compì non si sa quali eroiche imprese durante le guerre comunali tra Milano e Como». Nonostante ciò il sindaco era convinto di raffigurare nello scudo comunale lo storico personaggio che con coraggio indomito aveva «(…) dato lustro alla sua patria. Si sarà trattato di una semplice scaramuccia… ma i suoi concittadini non dimenticarono mai il loro difensore». La tenacia del sindaco fu ricompensata quando riuscì a dimostrare che da oltre un secolo, presente nel Catasto Teresiano, la via principale del paese era intestata al valoroso guerriero.