Campo di cielo, alla rosa dei venti a quattro punte, attraversante su quattro foglie recise di quercia, legate alla base da un nastro di rosso svolazzante, il tutto su un paesaggio montuoso, con due laghi sulla destra, ed al naturale.
Carlazzo, formatosi nel 1928 dall’annessione di Grotto e Piano di Porlezza, possiede uno stemma attualmente dipinto su una targa appesa alla facciata del municipio. Non si conosce nulla della sua storia, perché lo stemma non è mai stato concesso mediante un decreto legge. Non è depositata alcuna documentazione nell’Archivio di Stato di Roma, dove sono conservati i fascicoli degli stemmi dei Comuni di Italia. Osservandolo, si intuisce facilmente che la rappresentazione naturalistica dello stemma di Carlazzo rievoca, come se fosse una cartolina, il paesaggio da cui è circondato il Comune. Le cime montuose e i due laghi presenti nello sfondo evidenziano le caratteristiche geografiche del paese. Gli specchi d’acqua raffigurati alludono al lago di Piano e al lago di Lugano, che lambiscono il paese. La rosa dei venti, formata da quattro punte, al centro dello scudo, simboleggia le frazioni del piccolo Comune: San Pietro Sovera, Piano di Porlezza, Grotto e Carlazzo. La figura delle foglie di quercia, legate alla base da un nastro rosso, ricorda la maggior coltura del paese.