D’azzurro alla banda cucita di rosso caricata di tre bisanti d’oro.
Nello stemma semplice di Caslino d’Erba sono racchiusi la storia e gli aspetti geografici del paese. Non ancora concesso a norma di legge, lo stemma è il risultato di un processo di semplificazione di quello precedente, proposto dall’ingegnere Camillo Tremolada con delibera del 6 ottobre 1934. L’agnello sormontato da una moneta romana su fondo d’azzurro era desunto dalla famiglia gentilizia Invernizzi e la moneta romana rievocava le origini del paese. L’azzurro del fondo doveva simboleggiare la caratteristica cascata alta più di quaranta metri che dal monte San Salvatore si getta nel Lambro. La documentazione si perse nei faldoni del fondo archivistico della Prefettura di Como. Così l’amministrazione comunale negli anni Cinquanta propose il nuovo stemma, alleggerito dalle figure dell’agnello e della moneta romana. I bisanti, in araldica le figure tonde smaltate d’oro o d’argento, ricordano le monete trovate tra i reperti archeologici, e di conseguenza le origini del paese. Anche se non è chiaro il significato della banda di rosso, essa potrebbe rappresentare l’abitato di Caslino d’Erba, posto in una posizione elevata, al quale si accede da una tortuosa strada. Il fondo d’azzurro è rimasto inalterato.