Di azzurro, alla fascia d’argento, accompagnata sopra da tre spighe di grano fruttate e fogliate di oro, ordinate in fascia, e sotto da un monte all’italiana (3), di verde, cucito, uscente dalla punta.
Gli elementi generici proposti dallo Studio Araldico di Genova furono graditi all’amministrazione comunale, che approvò il progetto dello stemma cittadino senza avanzare obiezioni per renderlo più attinente alla realtà del paese. Nella delibera di consiglio comunale presieduto dal sindaco Pasquale Monti del 3 luglio 1949, sono riportate le motivazioni dei simboli presenti nello stemma. Il progetto araldico si basa sulle caratteristiche topografiche e agricole del luogo, dal momento che il paese non ha mai avuto storia propria. Il significato della fascia d’argento va ricercato nel complesso stradale del Comune che lo mette in sollecita comunicazione con i paesi limitrofi e con i principali centri agricoli della provincia. Il monte all’italiana vuole simboleggiare l’ubicazione altimetrica e il colore verde l’ubertosità dei suoi campi. Le spighe di grano alludono alla coltura preponderante del luogo. Il colore azzurro del fondo può essere associato al rio Livescia che nasce a Monticello per confluire poi nel Lura. Questo corso d’acqua fu importante nella storia del paese perché permise il movimento di tre mulini e il funzionamento di una filanda a vapore. Lo stemma fu concesso con il decreto del presidente della Repubblica dell’11 marzo 1953.