Semi-troncato partito; nel primo alle cinque spighe di grano d’oro, poste a ventaglio, legate da un nastro di verde; nel secondo, d’argento, all’albero al naturale, nodrito su una collina, fondata in punta; nel terzo d’azzurro, al bastone del pellegrino d’oro, posto in palo.
Cavargna, il paese che dà il nome a tutta la valle omonima, non possiede uno stemma e non risulta che in passato ne abbia fatto uso. L’emblema proposto si basa sugli aspetti geografici, economici e storici del paese. Nella prima parte dello scudo, su fondo di rosso, le cinque spighe d’oro, oltre a essere una figura pregevole in araldica, alludono alle coltivazioni agricole del paese. L’albero simboleggia il fitto bosco di faggi secolari, situato sulla costa sovrastante l’abitato, conosciuto come il bosco di dolai, o bosco sacro. L’ultima parte dello scudo, su fondo azzurro per ricordare la salubrità dell’aria, è il bastone del pellegrino per rendere omaggio a san Lucio, la cui devozione è ampiamente sentita tra i cittadini. San Lucio di Cavargna, o san Uguzzone, mandriano, al servizio di una persona avara fu da questa cacciato per aver dato del suo ai poveri. Messosi sotto un altro capo, avvenne che quest’ultimo vide rapidamente moltiplicarsi i suoi greggi e prodotti, mentre il primo andava in miseria. Spinto così dall’invidia e dall’odio, il vecchio padrone uccise il servo di Dio. L’oggetto del bastone è nella sua raffigurazione araldica, in alcuni casi può essere disegnato al naturale con la parte superiore ricurva.