D’oro, al drago alato e caudato, di rosso, poggiante le zampe sul terreno al naturale uscente da un mare d’azzurro.
Il drago con le ali spiegate è sempre stato nei secoli il simbolo della ridente città di Cernobbio, confinante con il capoluogo di Como. In araldica, il drago è una figura chimerica, composta cioè dalle parti di diversi animali, il corpo da rettile, le zampe da aquila o da leone, e le ali da pipistrello. Viene sempre raffigurato con le fauci aperte ed è posto sempre a difesa di un sito. Potrebbe essere un animale mostruoso fuoriuscito dal lago. Nessuno ne conosce il significato, nemmeno il podestà Angelo Carminati che avanzò richiesta di riconoscimento agli organi competenti il 3 luglio 1931. Si legge nella delibera di consiglio comunale che: «(…) lo stemma era in uso al Comune a memoria d’uomo senza che se ne conoscesse la precisa storia e che dalla sua origine non avesse mai subito trasformazioni». Lo stemma fu riconosciuto con un regio decreto del 26 settembre 1932, dopo aver approvato i simboli presenti nello stemma. Lo scudo assunse la forma contemplata dalla normativa vigente, la corona nobiliare fu sostituita con quella prevista per i Comuni, cioè la corona turrita. Il gonfalone, lo stendardo su cui è ricamato lo stemma, fu approvato il 18 marzo 1985.