Di rosso, alla daga romana di argento, guarnita d’oro, posta in palo, con la punta all’ingiù; alla campagna fasciata nebulosa d’azzurro e d’argento, di quattro pezzi.
Soltanto negli anni Cinquanta, Colonno, divenuto un paese autonomo dopo essersi distaccato dalla giurisdizione di Sala Comacina e Ossuccio, assieme alla quale formava il Comune di Isola Comacina, iniziò le procedure necessarie per la concessione di uno stemma comunale. Il sindaco Gianni Riva, con delibera del 10 aprile 1954, decise di affidare il progetto di un emblema allo Studio Araldico di Genova. Con lo stemma si vogliono rievocare le origini del Comune. Il toponimo, infatti, ricorda la fondazione del paese, risalente all’epoca romana, quando Giulio Cesare volle che la fascia rivierasca del Lario fosse colonizzata da facoltose famiglie agricole provenienti dalla Magna Grecia. La daga romana, una particolare spada con la lama corta, è un chiaro e forte simbolo della soggezione di questa terra alla potenza di Roma. La parte inferiore dello stemma, come è solito in tutti i paesi che si affacciano sul lago di Como, è occupata da una figura araldica che testimonia la presenza di questo bacino lacustre. Lo stemma fu approvato nel 1957, il 13 gennaio, con un decreto del presidente della Repubblica, dopo aver accolto le motivazioni storiche e geografiche sullo stemma presenti nei documenti.