Semi-troncato partito; nel primo, di rosso, alle lettere maiuscole DDL, ordinate in fascia, d’oro; nel secondo, di azzurro, alla cornucopia d’oro, con fiori, frutti, foglie al naturale; nel terzo, di verde, alla torre di oro, murata di nero, merlata alla guelfa di quattro, finestrata con finestrella tonda di nero, chiusa dello stesso, fondata sulla pianura di rosso.
Il 15 maggio 1997 il sindaco di Dosso del Liro, Luciano Palo, scrisse una lettera all’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, esprimendo il desiderio della comunità di dotarsi di uno stemma. La risposta non si fece attendere e infatti, dopo un mese, al Comune pervennero ben diciannove bozzetti, tra i quali scegliere quello più gradito. Lo stemma proposto non aveva alcuna valenza storica, solamente araldica. Il consiglio comunale, il 14 ottobre 1998, scelse il progetto che sarebbe divenuto in seguito lo stemma del paese mediante la concessione dell’8 gennaio 1999. La composizione rispecchia le nuove indicazioni araldiche in merito agli stemmi comunali che privilegiano la suddivisione dello scudo in più parti per inserire in maniera chiara ed evidente i simboli che caratterizzano una comunità. Le iniziali del paese, tradizione per i piccoli Comuni, sono ben evidenziate nella parte alta dello stemma, mentre la torre di oro allude alla difesa del territorio. La cornucopia, anch’essa d’oro, con frutti e fiori al naturale, è oggetto di ottima tradizione araldica ma anche simbolo dell’ambiente agreste e montano del paese. I colori nelle singole partizioni ricordano nel rosso il territorio delle Tre Pievi, nell’azzurro il lago di Como e nel verde le montagne che circondano il paese.