
D’argento, alla torre di rosso, fondata in punta, chiusa di nero, circondata da due ramoscelli di verde uscenti dalla base, al capo d’azzurro caricato da un giglio d’oro accostato da due stelle dello stesso raggiate di otto.
Concesso il 24 giugno 1968, lo stemma di Fenegrò fu approvato con la seduta di consiglio comunale del 27 gennaio 1967. Lo Studio Araldico di Genova, originariamente, propose di inserire nello stemma un’abbazia per ricordare la chiesa dei Santi Quirico e Giovita e l’ascia per simboleggiare il Moro da Fenegrò, personaggio celebre, capitano di ventura al soldo milanese, che nell’anno 1253, per primo, piantò la bandiera della Lega Lombarda sulla fortezza di Mortara appena conquistata. L’attuale stemma, ritrovato nella collezione araldica Bonacina, conservata nell’Archivio Vallardi di Milano, si rifà ad elementi storici e geografici. La rocca, le cui fondamenta si trovano all’interno della casa del parroco, allude alla fortezza edificata in località Santa Maria Castello. Le fronde, poste ai lati della torre, rievocano l’etimologia più accreditata del nome del paese, finis agrorum, la fine dei campi, perché da questi territori finivano i terreni coltivati per far posto alle grillaie, terreni aridi e incolti. La parte superiore dello stemma, il capo d’azzurro con le stelle e il giglio, probabilmente è un omaggio ai santi, cui è dedicata la chiesa parrocchiale, e alla Vergine Maria.