Inquartato; nel primo, di azzurro, alla chiesa d’argento, vista di tre quarti, con la facciata a sinistra, chiusa di nero, la porta sormontata dalla finestrella tonda, dello stesso, finestrata sul fianco con tre finestre ordinate in fascia, di nero, coperta di rosso, unita a destra al campanile di argento, munito della cella campanaria di nero, coperto di rosso, chiesa e campanile fondati sulla collina trapezoidale di verde, fondata in punta; il secondo, di argento, alle due foglie di gelso, di verde, ordinate in banda; il terzo, di argento, alle due fiamme, di rosso, ordinate in sbarra; il quarto, di azzurro, al passero di rosso, posto in profilo. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto, in lettere maiuscole di argento, PETRUS FIGINUS.
Gli alunni delle scuole di Figino Serenza nel creare lo stemma dopo un concorso indetto dal Comune, presero in considerazione la storia e le radici culturali del paese. La chiesa su una collina è una peculiarità paesaggistica di questo territorio mentre le foglie di gelso bianco, in latino morus alba, sono il simbolo di prosperità e crescita dello sviluppo agricolo e sociale. Le fiamme hanno il preciso significato di continuità tra il lavoro agricolo, si brucia per rigenerare i campi, e il lavoro siderurgico, si brucia per produrre. Le fiammelle rappresentano altresì l’aspetto duale del fuoco: doloroso, apportatore di distruzione ma necessario per costruire e generare vita. Il passero, passer domesticus, è un elemento comune nell’habitat di Figino Serenza ed è simbolo di astrazione, del volo come utopia umana per eccellenza, desiderio di semplicità e ben augurio per il futuro. Il nome Petrus Figinus, privilegio di pochi Comuni, è un omaggio a Pietro Figino, che si occupò di costruire un coperto che doveva ospitare il mercato della frutta e della verdura, su incarico del duca di Milano, Gian Galeazzo Visconti. In suo onore i cittadini decisero di attribuire il nome al paese. L’azzurro rievoca il fiume Serenza, presente anche nel nome del toponimo. Lo stemma fu concesso con decreto del presidente della Repubblica il 19 luglio 1999.