Di rosso, alla fascia palo, di verde, ed alla bordura dello stesso, entrambe le pezze accostate da filetti d’argento, col drago linguato d’oro, nascente dalla partizione.
Con il regio decreto del 13 dicembre 1928 lo stemma di Fino Mornasco fu riconosciuto come emblema comunale. Ritrovato nell’Archivio di Stato di Milano, è presente nello stemmario Cremosano sotto la voce de Fino. Nel codice Carpani, una raccolta quattrocentesca, nello scudo della comunità è raffigurato un delfino ondeggiante in verticale. Una figura simile, con colori differenti, la si trova anche nello stemmario Archinto. L’arma di Fino sembrerebbe dunque parlante, ricordando l’etimologia popolare de Fino. La rievocazione del nome del paese basandosi sul suono è una caratteristica che spesso si ritrova in tutti gli stemmari citati. Non è dato sapere perché nel Cremosano il delfino si sia trasformato in un drago, probabilmente perché è una figura fortemente simbolica, riportando alla mente nobili sentimenti, vigilanza, custodia e fedeltà che difficilmente possono essere attribuiti a un delfino. E poi, la figura del drago dal punto di vista araldico è sicuramente più evocativa. La figura araldica a forma di T, propriamente definita fascia palo, al centro dello scudo potrebbe alludere a una croce per ricordare che Fino Mornasco era sede di pieve.