Troncato; il primo, di argento, alle tre croci scorciate, poste in banda, di rosso; il secondo, di rosso, al leone illeopardito, d’oro, sostenuto dalla pianura di azzurro fluttuosa d’argento.
Gera Lario faceva parte della pieve di Sorico, seguendone le vicende feudali; pertanto era annesso al territorio delle Tre Pievi, come ben ricordato nella prima parte dello stemma di colore d’argento dove sono raffigurate le tre croci scorciate, simbolo inequivocabile di questo comprensorio. La loro disposizione è casuale e differisce dalle altre effigiate negli scudi cittadini di Gravedona e Dongo. Il leone, presente nell’emblema del cardinale Tolomeo Gallio, non è disegnato nella sua posizione araldica per eccellenza, rampante, ma nell’atto di attraversare lo scudo; questa particolare figura araldica è nota come leone illeopardito. Spesso è un simbolo di Chiesa e della fede cristiana, è associato quasi sempre ai versetti della bibbia: Ecce Crucem Domini! Fugite partes adversae! Vicit Leo de tribu Juda, radix David! Alleluia! Ecco la Croce del Signore! Fuggite forze nemiche! Ha vinto il Leone di Giuda, la radice di Davide! Alleluia! Anche in questo caso, similmente a tutti i Comuni che si affacciano sul lago, nella parte inferiore dello scudo viene raffigurata una pianura di azzurro, con dei riflessi argentati, a indicare proprio il lago su cui si affaccia il piccolo paese. Lo stemma è stato concesso il 3 dicembre 2001.