Partito d’argento e di rosso, al ferro d’alabarda, al naturale, attraversante sulla partizione.
Nella documentazione inclusa nella pratica di riconoscimento dello stemma, ufficializzato il 24 agosto 1928, si scopre il significato dell’emblema di Lanzo d’Intelvi. Il ferro d’alabarda, richiamando alla mente una lancia, trasforma lo stemma in uno parlante, alludendo al nome stesso del Comune. Il motto, successivamente abbandonato, lanciat semetipsum et volat, la lancia che trasvola gli spazi, è inoltre una metafora sull’importanza che ha avuto il paese nella storia e nel territorio della Valle d’Intelvi; il suo volo è preso come esempio dello sviluppo eccezionale del paese. Si legge, infatti, nella delibera di giunta del 15 febbraio 1928, che: «(…) il Comune ha costruito strade e viali, abbellite piazze, provveduto a decorosa illuminazione pubblica e l’abitato è tutto provvisto di abbondantissima acqua potabile. Nel 1910 diede appoggio morale e materiale alla concessione gratuita del terreno per la costruzione della strada turistica della Sighignola lunga oltre cinque chilometri, che raggiunge la vetta strategica a metri 1.300 sul livello del mare, con splendidi panorami, e da allora la mantiene a sue spese per il maggiore sviluppo e decoro della villeggiatura ». Gli smalti dello scudo, l’argento e il rosso, il cui significato non è stato chiarito nella relazione, potrebbero alludere ai colori dello stemma del capoluogo.