Troncato di argento e di azzurro, al torrione di rosso, mattonato di nero, finestrato di uno dello stesso, privo di merli, rovinato a sinistra, attraversante.
Studiato e proposto dalla stessa amministrazione comunale, lo stemma di Lezzeno, disegnato da un concittadino agli inizi degli anni Novanta, fu concesso con decreto del presidente della Repubblica il 21 giugno 1994, dopo che l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri approvò il bozzetto non rilevando anomalie e certificando la correttezza araldica. Nello scudo sono raffigurati i resti del torrione, tuttora esistenti in località Castello, al di sopra della frazione di Rozzo; i ruderi sono ancora la testimonianza di una delle numerose torri su questa sponda del lago che furono erette per avvistare l’eventuale avvicinamento di navi nemiche; la rocca faceva parte del sistema difensivo dell’Isola Comacina, prospiciente il paese. Lo stemma, nella sua semplicità, rievoca anche il lago con i colori del fondo dello scudo. Diversamente dagli stemmi degli altri Comuni rivieraschi, nei quali il lago è raffigurato nella parte inferiore, l’emblema di Lezzeno si discosta da questa rappresentazione. Il troncato, cioè uno stemma diviso in due da una linea orizzontale, evidenzia in maniera più incisiva e immediata il Lario con il colore azzurro, e le rocce delle montagne sovrastanti l’abitato con lo smalto d’argento.