Campo di cielo al castello diroccato poggiante su un terreno di verde, montuoso, caricato da un cane levriere al naturale collarinato di rosso, al capo abbassato scaccato di oro e di nero.
Con delibera di consiglio comunale del 17 ottobre 1931, presieduto dal podestà Luigi Confalonieri, fu approvato il progetto elaborato da Antonio Vallardi, dell’omonimo archivio. Lo stemma ricevette la concessione con regio decreto il 24 maggio 1937. I simboli presenti ricordano la storia e le famiglie feudatarie del paese. Il castello, completamente distrutto dai milanesi nel 1284, sorgeva sulla sommità di una collina. Attualmente non rimangono che poche vestigia, sulle cui rovine i marchesi Velzi da Vigevano fecero erigere una sontuosa villa, che sarebbe diventata sede del municipio. La roccaforte può essere presa a simbolo della famiglia Torriani, signori di Lurago. Il piccolo colle raffigura idealmente l’altura su cui era posto il fortilizio. Il cane collarinato di rosso, un levriere, è l’insegna dei Marinoni, da cui il paese prese il nome. In un’iscrizione del 1216, collocata nella parrocchia medievale di San Giorgio, si fa riferimento a un tal Giulio Marinoni, uomo nobilissimo. Lo scaccato di oro e di nero, che indica capacità e distinzione nelle imprese militari, è l’elemento caratteristico dell’emblema della famiglia Litta.