Troncato: nel primo d’argento al cervo al naturale uscente dalla partizione; nel secondo alla sorgente “Menaresta” del Lambro al naturale.
Si pensa che anche lo stemma di Magreglio sia stato disegnato dall’ingegnere Camillo Ghisi, autore degli emblemi civici di Barni e Lasnigo. Non si hanno notizie certe perché non è stata rinvenuta la documentazione. C’è da crederci perché in esso sono racchiuse, con uno scudo diviso in due parti, la storia e le peculiarità geografiche del paese. In questo stemma non sono state inserite le complicate insegne degli Sfrondati della Riviera, signori locali prima che i loro beni passassero di mano alla famiglia Serbelloni. Nella parte superiore dello scudo è raffigurato un cervo al naturale uscente dalla partizione proprio per ricordare la famiglia feudataria dei Serbelloni, di origini spagnole, il cui etimo significa, appunto, cervo. Questo animale è anche la figura principale del blasone di questa famiglia. Nella seconda parte, ripresa come se fosse un dipinto o una cartolina, c’è la sorgente al naturale del Lambro, chiamata Menaresta, ubicata alle falde del San Primo in località Pian Rancio. Lo scudo è completato dal profilo della Grigna che si erge maestosa all’orizzonte. Lo stemma non è ancora stato ufficializzato da un decreto legge.