D’azzurro, al leone d’oro, coronato dello stesso, linguato di rosso, rampante su di un ramo d’alloro.
Il leone rampante che tiene tra le zampe un ramoscello di gelso è tratto direttamente, con qualche lieve modifica, dall’emblema degli Sforza. Secondo lo Studio Araldico di Padova i Visconti di Cislago e di Saronno furono i padroni del territorio anche se non fu dimostrato. L’intero feudo fu successivamente donato alla bella Lucia Marliani, amante di Galeazzo Maria Sforza. Il leone è anche l’unica figura presente nell’insegna della famiglia Marliani, originaria del paese da cui prese il nome. Nel 1938 fu inoltrata la prima richiesta di riconoscimento dello stemma del leone d’oro su fondo rosso usato dal Comune ormai da più di cent’anni. Per dimostrarne l’autenticità e l’appartenenza alla comunità, il podestà scovò nel fondo della Prefettura di Como, presso l’Archivio di Stato di Como, lo stemma di Mariano Comense utilizzato dalla seconda metà del Settecento. Questa pratica non ebbe seguito, così il 15 dicembre 1959 il sindaco Elia Vismara decise di inoltrare, con delibera di consiglio comunale, una nuova domanda. Lo stemma era praticamente identico, tuttavia il fondo si trasformò in azzurro esattamente come figurava in un dipinto esposto nel Distretto Militare di Como dal 1936. Dopo concessione con il decreto 10 luglio 1962 il leone rimase così il simbolo della città, il ramoscello di gelso si trasformò in uno di alloro.