Partito dal palo diminuito e ondato, di azzurro: il primo, di rosso, alle due mole da mulino d’oro, forate in quadro del campo, ordinate in palo; il secondo, di verde, al pastorale d’oro, posto in palo, accompagnato da due rose gambute e fogliate, dello stesso, una a destra, l’altra a sinistra.
Nel 2002 l’amministrazione comunale diede avvio alle procedure per lo studio e la realizzazione dello stemma. Furono coinvolte le scuole e le associazioni locali; fu poi nominata una squadra composta da amministratori e da esperti di araldica e storia locale, Mario Mascetti e Gerardo Monizza. La commissione, individuando gli elementi più caratteristici del territorio e della sua storia, predispose un progetto di stemma da sottoporre al consiglio comunale che lo fece proprio. Con apposita delibera del 29 novembre 2007 l’amministrazione approvò la versione definitiva dello stemma che fu inviata a Roma, dove ottenne la concessione del presidente della Repubblica con decreto del 9 aprile 2008. Il verde simboleggia il monte e le attività agricole che vi si svolgevano e il rosso rappresenta la valle ricca di opifici industriali. Il palo ondato di azzurro, la striscia verticale, ricorda il torrente Breggia e la roggia Molinara, portatrici di vita e ricchezza per il paese, ma anche la posizione al confine fra due territori, Italia e Svizzera. I simboli dei patroni sono il pastorale per sant’Ambrogio e due rose per santa Teresa di Lisieux. Le due macine ricordano il lavoro caratteristico dei mulini e delle cartiere della valle.