D’oro al castello di rosso, murato di nero e torricellato di due pezzi, aperto e finestrato del campo, cimato sopra ciascuna delle torri da una fiamma, accompagnato in punta da tre monti di verde.
Monguzzo richiama nel proprio stemma gli aspetti geografici e la storia del paese. Concesso nel 1974 con decreto del presidente della Repubblica del 1° ottobre, lo stemma risale ad almeno quarant’anni prima ed è stato studiato dall’amministrazione comunale. La delibera di richiesta di approvazione, firmata dal podestà Luigi Bignami, è del 24 ottobre 1931. Il castello, elemento principale, che occupa quasi interamente la parte centrale dello scudo, è il forte medievale, ancora presente nel suo splendore, che si erge sulla parte più alta del paese. Le fiamme che cimano ciascuna delle due torri sono il simbolo della famiglia Bentivoglio, feudataria sin dal 1486 della giurisdizione di Monguzzo, Colciago e Lurago. Anche la particolare dentellatura della partizione nell’emblema di Lurago D’Erba rievoca il triste fatto d’armi quando il palazzo Bentivoglio in Bologna fu bruciato dalle famiglie avverse. I tre monti di verde nella parte inferiore dello stemma, oltre a ricordare l’altura del paese, richiamano alla mente l’etimologia del nome. Monguzzo, infatti, deriva dal latino mons acutus, espressione che vuol dire monte aguzzo. Lo smalto d’oro del fondo si riferisce alla sua posizione collinare, elevata e dunque più facilmente esposta alla luce del sole.