D’azzurro alla fascia ondata d’argento, accostata in capo da tre api d’oro ordinate in fascia ed in punta da un castello del secondo torricellato di un pezzo centrale, merlato alla guelfa, murato di nero, aperto e finestrato del campo.
Nello stemmario Cremosano è presente l’emblema riferito alla comunità di Mozzate, sotto il nome di de Mozao. Il sindaco del Comune Angelo Pozzi, nel 1962, preferì invece affidare l’incarico di un progetto allo Studio Araldico di Genova che propose così il solito e abusato stemma con i suoi simboli adattabili a qualsiasi altro Comune. Un peccato, perché il vecchio stemma di Mozzate, raffigurante le due corone, a ricordo della donazione di queste terre da parte del re longobardo Liutprando al monastero di San Pietro in Cielo d’Oro di Pavia, era semplice e rappresentava con spirito più appropriato la sua storia e l’appartenenza della città al Contado del Seprio, avendone preso i colori d’argento e di rosso. Nella relativa documentazione si ritrovano i significati presenti nello scudo: «Il progetto araldico di Mozzate evidenzia il vetusto castello che rese noto questo Comune; nella fascia ondata si ricorda il corso del Bozzente, sulla cui riva destra sorge il paese, le tre api simboleggiano l’industria nata per la laboriosità dei suoi cittadini». Lo stemma fu concesso con decreto il 14 febbraio 1963, mentre il 17 gennaio 2000 il Comune di Mozzate ottenne il titolo di città.