Troncato d’argento e d’oro, all’ulivo di verde, fustato dello stesso, nodrito nella collinetta di verde, fondata in punta, esso ulivo attraversante e sormontato da tre stelle di otto raggi, male ordinate, di azzurro.
Lo stemma, concesso il 9 ottobre 2002, fu trovato dall’Ufficio Araldico di Genova nella poderosa raccolta seicentesca Bonacina conservata nell’Archivio Vallardi di Milano. Il significato delle figure araldiche presenti nell’emblema non è stato esplicato nella relazione araldica ed è da verificare la fondatezza della sua appartenenza a Nesso. L’ulivo di verde richiama alla mente la tradizionale lavorazione dell’olio, confermata anche dalla presenza nel territorio di frantoi. La collina, alla base dell’ulivo, rievoca le cime montuose che delimitano il territorio, il monte San Primo, il Palanzone e il monte Cippei. Le stelle di azzurro potrebbero avere diversi significati. Uno di questi alluderebbe ai torrenti Nosè e Tuf, che confluiscono in fondo al paese. Sarebbero anche il simbolo del borgo di Nesso e della sua fortificazione distrutta durante le guerre tra il Medeghino e gli Sforza. Gli smalti del fondo dello scudo, l’argento e l’oro, insoliti per un paese lacustre come Nesso, evocherebbero il colore delle rocce e la bellezza del paesaggio. In particolare potrebbero fare riferimento al pittoresco e impressionante orrido di Nesso, luogo che ha dato vita a molte leggende e ha ispirato storie romantiche.