Semi-partito troncato; nel primo, d’oro, alla lettera maiuscola P, di azzurro; nel secondo, di rosso, alle due stelle di otto raggi, d’oro, poste in banda; nel terzo, di azzurro, ai tre gelsi di verde, fustati al naturale, nodriti nella pianura di verde.
Il 26 febbraio 1949, con delibera del consiglio comunale, il sindaco Domenico Teppa predispose un progetto elaborato dallo Studio Araldico di Genova nel quale veniva raffigurato un albero di gelso come simbolo del ricco allevamento del baco da seta, poggiante su una campagna di verde per ricordare la fertilità del territorio. Questo bozzetto non fu mai preso in considerazione e presto venne abbandonato. Negli anni seguenti la nuova amministrazione comunale formalizzò il disegno definitivo che fu approvato nel 1972 in occasione del quattrocentesimo anniversario della costituzione della parrocchia. Il decreto che sancì la concessione ufficiale arrivò però dopo molto tempo, il 22 luglio 1991. Lo stemma attuale di Pianello del Lario, suddiviso in tre parti, secondo le nuove indicazioni dell’araldica civica, riprende in parte il progetto originario. Come da tradizione per i piccoli Comuni, nella parte superiore dello scudo trova posto l’iniziale del paese, la lettera P, in questo caso di colore azzurro per ricordare il lago rievocato dal toponimo. Le stelle in campo rosso sono il simbolo del valore civile e militare. Le tre piante di gelso vogliono alludere all’allevamento del baco da seta che diede avvio a una fiorente industria tessile.