D’argento al ponte fondato sulla pianura erbosa, sorpassante un fiume ed accostato a sinistra [a destra, nda] da una pianta, il tutto al naturale.
Lo stemma della comunità di Ponte Lambro si ispira al disegno che si ritrova nella raccolta araldica del Cremosano. Riconosciuto nel 1931 con il regio decreto del 12 marzo, lo stemma divenne a tutti gli effetti il simbolo del paese. Gli elementi presenti nello scudo sono così evidenti che immediatamente riconducono alla mente il nome del Comune. Si definisce dunque parlante, cioè uno scudo che allude al toponimo di Ponte Lambro. Il ponte è quello che si getta sul torrente del Lambro dopo la forra della Ravella, dirigendosi verso sud nel centro abitato del paese. Nonostante l’inequivocabile appartenenza al Comune, la procedura di riconoscimento fu costellata da errori burocratici così eclatanti che la Commissione Araldica Lombarda, preposta al vaglio della correttezza degli stemmi civici, suggerì le giuste modifiche perché lo stemma fosse approvato. Si legge infatti in una lettera del 21 agosto 1929 indirizzata al podestà del Comune: «(…) la Commissione Araldica Lombarda accoglie favorevolmente in linea di principio, raccomanda opportune modificazioni, ricordando le note del Cremosano, e come il Comune di Ponte Lambro non ha mai usato uno stemma suo particolare».