Di rosso all’ulivo sradicato al naturale.
Non si conosce la storia dello stemma di Pusiano usato da sempre ma mai ufficializzato da un decreto di legge. Nell’Archivio di Stato di Roma e in quello di Como la busta contenente la documentazione è sostanzialmente vuota. Sono stati rinvenuti soltanto un verbale del 9 marzo 1940, firmato dal commissario prefettizio Luigi Giuseppe Colombo con il quale si dava incarico allo Studio Araldico di Padova perché predisponesse un emblema per il Comune, e la delibera successiva con cui venivano stanziate 255 lire per questo progetto. All’Archivio di Stato di Milano, nel fondo della Commissione Araldica Lombarda, organo preposto a esprimersi sulla validità o meno delle insegne, il volume XI del 1941, nel quale era trascritto il parere sullo stemma di Pusiano, è andato distrutto a causa degli eventi bellici. Presso l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri non risultano trascrizioni di concessioni. In assenza dunque di documentazione ufficiale, si presuppone che lo stemma raffiguri un ulivo al naturale, piantagione fiorente sulle colline, grazie alla mitezza del clima. Potrebbe, secondo lo storico locale Giancarlo Molteni, essere una modificazione delle insegne dei Carpani, il cui albero carpino, una specie di betulla, cresce all’interno di un castello. Ma non avendo notizie certe, non si può escludere nessuna ipotesi.