D’azzurro, al torrione d’argento, murato di nero, cimato dalla testa di moro, in profilo di nero, attorcigliata di argento, centrale, e da sei merli guelfi, tre e tre, finestrato di quattro finestrelle rotonde, poste in fascia, del campo, aperto dello stesso, fondato sulla pianura diminuita, di verde.
Con delibera del 22 febbraio 1991, il consiglio comunale di Rovello Porro approvò lo stemma ripreso dall’emblema dei Pagani, signori del paese dal 1300 al 1700. Il progetto fu approvato solo parzialmente perché secondo la normativa di legge ai Comuni non è concesso l’utilizzo di stemmi appartenenti alle famiglie nobiliari. Vennero così approntate delle modifiche, inserendo nello scudo degli elementi che ricordassero anche l’etimologia del nome del Comune. Nello stemma di Rovello Porro è presente il castello, perché l’origine del nome potrebbe derivare dalle parole celtiche rose e vel, cioè valle fortificata. Le finestrelle rotonde alludono anche all’etimologia volgare della prima parte del nome del Comune, la stessa del paese vicino di Rovellasca. La testa di moro bendata tra la merlatura del castello è il segno distintivo dei feudatari del paese e si riferisce alle battaglie dei marchesi Pagani contro i Saraceni. Il colore azzurro del fondo dello scudo allude quasi certamente al fiume Lura che scorre nel comprensorio territoriale di Rovello Porro. Lo stemma fu concesso con il decreto del presidente della Repubblica del 22 luglio 1991.