D’azzurro al bue pascente, pezzato, fermo su campagna di verde. Sullo sfondo, due colline in prospettiva, il canton sinistro del capo, caricato di tre spighe di grano al naturale poste a ventaglio.
L’unico dei Comuni del comprensorio a possederne uno ufficiale, San Nazzaro Val Cavagna si è dotato di uno stemma negli anni Cinquanta del secolo scorso. Il progetto, affidato allo Studio Araldico di Genova, voleva rievocare gli aspetti agricoli e geografici del paese, non possedendo storia propria. Con delibera del consiglio comunale del 7 ottobre 1956, fu approvato uno stemma di rosso raffigurante un albero di castagno in mezzo a due monti e tre stelle a ricordo delle frazioni del paese Crevegno e Revolè, oltre che San Nazzaro. L’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri diede parere negativo, bocciando interamente il progetto perché il disegno era simile a uno stemma già usato da un altro Comune. Lo stesso Ufficio Araldico predispose lo stemma attuale approvato dall’amministrazione comunale e concesso in seguito dal decreto del presidente della Repubblica del 28 giugno 1962. In questo nuovo disegno è raffigurato il bue come elemento caratteristico del paese, invece le spighe di grano, nella parte alta dello scudo, alludono alle sue risorse agricole; completano lo stemma le due colline in prospettiva, che rappresentano il Pizzo Menone e la Punta Gino.