Semi-troncato partito; nel primo, di azzurro, alle due stelle di cinque raggi, ordinate in palo, d’oro; nel secondo, di verde, al ponte di una sola luce, d’argento, murato di nero, uscente dai fianchi, fondato in punta; la luce del ponte caricata dal fiume, fluente in sbarra, di azzurro; nel terzo, d’oro, alla torre di rosso, mattonata di nero, merlata alla ghibellina di cinque, chiusa di nero, finestrata di due in palo, dello stesso, fondata sulla pianura di verde.
È ancora in fase di approvazione l’emblema di San Siro, nuovo Comune nato nel 2003 dalla fusione degli ex Comuni di Sant’Abbondio e Santa Maria Rezzonico. Nella delibera del consiglio comunale, guidato dal sindaco Claudio Raveglia, del 27 novembre 2014, lo stemma fu approvato nella forma indicata dall’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La necessità di rappresentare le due realtà aveva portato a progettare un disegno complesso e confuso; da qui l’esigenza di dividere lo scudo in tre parti per meglio raffigurare gli oggetti simboli del paese. Le stelle rappresentano i due nuclei originali da cui si è formato il nuovo Comune; il ponte a una sola campata con un corso d’acqua che scorre nell’arco dello stesso è il simbolo precedente di Sant’Abbondio. Il verde allude alle montagne che circondano il paese. La torre di rosso nella parte, invece, simboleggia la struttura fortificata del castello di Rezzonico e della torre di Villa La Gaeta, fantasiosa costruzione edificata in stile neogotico e completata nel 1921.