Semi-troncato partito; nel primo, di verde, alle tre stelle di otto raggi, poste in banda, d’oro; nel secondo, di azzurro, alla cornucopia d’oro, con fiori e frutti al naturale; nel terzo, di rosso, all’orso ritto, di nero, allumato di rosso.
Nel 1997 fu inviata all’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri una relazione storiografica per richiedere la concessione di uno stemma per il Comune di Tavernerio che ancora ne era sprovvisto. Proprio sulla base di questo documento, l’Ufficio Araldico di Roma propose lo stemma attuale, accolto favorevolmente dall’amministrazione comunale l’8 settembre 1998. Lo stemma di Tavernerio è l’unico della provincia di Como, prima che fosse approvato quello di Proserpio, a contenere nel proprio scudo la figura di un orso. La sua presenza nella preistoria è testimoniata da alcune tracce trovate nel Triangolo Lariano. Gli altri simboli presenti nell’arma sono le tre stelle che simboleggiano i nuclei originari del paese, Tavernerio, Solzago e Ponzate, unitisi nel 1928. Nella parte inferiore dello scudo, su fondo azzurro è raffigurata la cornucopia. In origine era il corno della capra Amaltea nutrice del dio Giove. Secondo la leggenda il corno, spezzatosi, fu riempito da Giove stesso con frutti e donato alle Ninfe. È spesso associato all’abbondanza, alla prosperità e all’operosità dell’uomo che produce ricchezza. Nelle raffigurazioni araldiche è traboccante di frutti e fiori. Nel caso di Tavernerio è allegoria di buona fortuna. Lo stemma fu concesso con il decreto del 25 ottobre 1999.