Di azzurro, a sei stelle [d’argento, nda], poste 3, 2, 1.
Lo stemma semplice di Turate, una delle terre donate dal re longobardo Liutprando al monastero San Pietro in Ciel d’Oro nel 712, è presente nel volume del Cremosano sotto la voce de Turate. Diversi altri stemmi riferibili alla medesima comunità vengono riportati nelle raccolte del Carpani e dell’Archinto, accomunati dalla stessa caratteristica disposizione delle stelle a forma di triangolo capovolto. Il significato delle stelle è difficile da individuare; l’ipotesi più suggestiva, ma non suffragata da elementi certi, è che possano rappresentare le torri erette sul territorio e dalle quali il paese ha tratto il nome. Anticamente il nome di Turate era indicato col termine Thurao, successivamente con Turà, voce popolare derivata dal latino, turatum, luogo con le torri. Il parroco don Marino Ferrario nel suo libro sulla storia del paese ipotizzava, secondo la tradizione locale, la presenza di ben otto torri, della cui esistenza non rimangono che piccole tracce. La richiesta di approvazione dello stemma venne inoltrata dal podestà di Turate Lorenzo Preisig a seguito di delibera del consiglio comunale il 10 giugno 1939. Lo stemma fu concesso con il decreto del presidente della Repubblica del 1° ottobre 1951.