D’azzurro, al monte d’oro, di tre, cimato di cinque spighe poste a ventaglio, tre di grano d’oro, alternate con due di segale d’argento, accompagnate in capo da una croce latina pure d’oro ed in punta una foglia di gelso d’argento.
La richiesta di concessione, inoltrata dal sindaco ingegner Piero Pugnetti, risale al 1970 dopo delibera di consiglio comunale del 23 aprile. Il progetto, curato dalla stessa amministrazione comunale con la consulenza dello Studio Araldico di Genova, vuole ricordare la propria storia, ma anche gli aspetti topografici del territorio. L’azzurro del fondo dello scudo allude ai corsi d’acqua che solcano l’area comunale; il monte all’italiana di colore d’oro, quella particolare rappresentazione data da un rettangolo il cui lato superiore è arrotondato, ricorda il profilo altimetrico della collina su cui è adagiato il paese. Le spighe di grano alternate a quelle di segale, così come la foglia di gelso nella parte bassa dello scudo, vogliono ricordare i numerosi prodotti agricoli del posto. La croce latina, simbolo dello status giuridico e religioso di pieve madre del paese, allude al Santuario di San Giuseppe, meglio conosciuto dei Morti di Somazzo, il cui nome rimanda a una leggenda secondo la quale alcune fanciulle sono state murate vive dentro la chiesa stessa durante il periodo della Controriforma. Lo stemma fu concesso con il decreto del 9 luglio 1970.