Trinciato; nel primo di rosso alla fascia diminuita d’oro; nel secondo alle due stelle d’argento poste in banda; alla banda d’azzurro attraversante.
Proposto da Carletto Genovese
Il fiume Rezzo, che discende lungo i declivi delle Alpi Lepontine, dà il nome al Comune e all’intera vallata, parallela alla Val Cavargna, unita a quest’ultima per mezzo di una stretta carrozzabile. Non sembra che il piccolo paese si sia mai adoperato per la concessione di uno stemma; non sono stati trovati documenti nei vari archivi, nemmeno all’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri Nello stemma proposto per la comunità di Val Rezzo, dal momento che il paese non possiede storia propria, vengono presi in considerazione gli aspetti geografici e l’etimologia del paese. Val Rezzo, secondo alcuni storici, dovrebbe derivare dalla parola rez, cioè stradella erta ed alpestre; il toponimo è richiamato dalla fascia diminuita, cioè con uno spessore minore rispetto a una fascia normale; d’altronde lo spazio a disposizione, risultante dalla particolare divisione del trinciato, cioè diviso in due da una linea diagonale, è davvero esiguo. Nella seconda parte dello stemma, le due stelle ricordano le municipalità di cui è composto l’abitato: Buggiolo, sede comunale, e Seghebbia, già entità autonome prima della loro unione avvenuta nel 1928. Il verde richiama il profilo altimetrico dei nuclei abitativi, mentre il rosso, il borgo stesso del paese.