Troncato: il primo, di azzurro, calzato ritondato, di verde, sull’azzurro la stella di cinque raggi, d’argento; il secondo, d’oro, alla fascia ondata, diminuita, di azzurro, fluttuosa di argento, accompagnata da tre ramoscelli di gelso di verde, ciascuno fogliato di tre, dello stesso, e fruttato di uno, di nero, due ordinati in fascia in capo, uno in punta.
Valmorea, per far fronte alla mancanza del simbolo comunale, ha da poco assunto uno stemma, concesso con il decreto del presidente della Repubblica dell’11 maggio 2009. Il progetto si basa sul significato del nome e sugli aspetti geografici del paese. L’ipotesi secondo la quale l’etimologia di Valmorea provenga dall’abbinamento delle parole valle e morea è plausibile ed è la più credibile. Morea è la trascrizione di una parola equivalente al sostantivo collettivo moreto; nella versione dialettale starebbe a significare luogo coltivato a gelsi, gelseto. Lo scudo troncato, cioè diviso in parti eguali da una linea orizzontale, è quindi composto da due campi espressione visiva dei due nomi del toponimo, cioè valle e moreto. Le linee incurvate, delineando così una porzione dello scudo definito in araldica calzato ritondato, fanno riferimento proprio alla prima parte del nome, mentre la stella d’argento è simbolo di buon auspicio. Nel campo inferiore i tre ramoscelli di gelso, con il frutto della mora, alludono ovviamente alla seconda parte del toponimo. La fascia ondata, diminuita, di azzurro, a completamento dello scudo, è l’elemento dell’acqua e ricorda il torrente Lanza che scorre nella vallata sottostante.