Di azzurro, al torrione di argento, rotondo, allargato alla base, cimato di una torretta, finestrata di tre, aperta di nero, fondato sulla campagna di verde; alla cicogna rivoltata, poggiata sulla torretta, accostata lateralmente e verso i fianchi dello scudo, dalla scritta latina, in nero, VALLIS SOLIDA.
Non si conosce la storia dello stemma di Valsolda la cui appartenenza però è chiaramente espressa dalle parole latine VALLIS SOLIDA e dallo smalto azzurro del fondo a ricordare il lago di Lugano che lambisce l’abitato. Sembra infatti che il nome del paese significhi valle protetta, cioè fortificata, giustificando così la torre nello stemma. Non ancora ufficialmente approvato da un decreto legge, la prima istituzione della pratica di riconoscimento fu inoltrata nel maggio 1951 ma per vari motivi questa istanza non ebbe seguito. Intercorsero diverse corrispondenze tra il Comune e l’Ufficio Araldico di Roma ma non si arrivò mai a una approvazione. La cicogna appoggiata su una torre, riconducibile all’emblema della famiglia Affaitati di Albogasio, su cui è raffigurato un pellicano che nutre i propri piccoli, è una naturale trasformazione del vecchio stemma dei feudatari del paese. Valsolda qualche volta usa anche un altro simbolo, probabilmente ricavato da qualche stemmario medievale, con la croce di rosso su fondo d’argento e le lettere di nero V. A. S. O. accostate nei quattro cantoni. Sarebbe opportuno che il paese richiedesse la concessione di almeno uno dei due stemmi.