Di azzurro, alla chiesa di San Giovanni Battista in Vertemate, munita di basso campanile, unito alla parte absidale, d’argento, murata di nero, la facciata rivolta verso sinistra, chiusa dello stesso, munita di tre finestre, una finestra grande sopra la porta, due piccole laterali, di nero, essa chiesa fondata sulla campagna di verde.
Concessione, 21 marzo 1997.
Come se si trattasse di una foto o di una cartolina, lo stemma di Vertemate con Minoprio non ha alcuna figura araldica ma mostra il monumento più importante del suo territorio. Progettato dallo Studio Araldico di Genova e approvato dall’amministrazione civica, lo stemma rappresenta però solo una parte del paese e non la duplice realtà del Comune, composta anche dall’altro nucleo abitativo di Minoprio. Al centro, occupando una buona parte dello scudo, è raffigurata la chiesa abbaziale, così com’è nella realtà. Fondata da Gherardo, un monaco cluniacense e consacrata nel 1107 da Odone, vescovo di Imola, delegato dal vescovo di Como, Guido, è dedicata a san Giovanni. Il chiostro fu distrutto nel 1288 dai comaschi comandati da Lotario Rusca; il resto del complesso appartenne agli Umiliati fino al 1579. Il convento fu soppresso nel 1798. La chiesa, tipico edificio romanico-comacino costruito con pietra moltrasina, è composta da tre navate e dalla facciata abbellita da archetti sotto gronda, tre grandi finestre e un semplice portale sormontato da lunetta. Lo stemma fu concesso con decreto del presidente della Repubblica del 21 marzo 1997.