Partito; nel primo, di rosso, ai sei bisanti d’oro, posti uno, due, tre; nel secondo, di argento, alla mucca bruna, al naturale, ferma sulla campagna verde, accompagnata in capo da due fasce diminuite, di azzurro.
Cocnessone, dpr 31/01/1992
Lo stemma risale al periodo in cui il paese era unito a Veleso; ciò spiegherebbe la particolare suddivisione dello scudo, dove a destra viene rappresentata la realtà di Zelbio, mentre a sinistra quella del piccolo Comune confinante. Le motivazioni le troviamo nel brevissimo cenno storico-corografico allegato alla delibera del 22 aprile 1940, quando il consiglio comunale si riunì per decidere sullo stemma civico: «(…) sono soprattutto storiche per Zelbio, viceversa, paesaggistiche e basate sulle principali attività di rendita per Veleso». Nel progetto iniziale le origini sicuramente romaniche di Zelbio, testimoniate dal ritrovamento attorno al paese di parecchie monete e urne cinerarie, sono ricordate dalla figura araldica del bisante, ossia un tondo di smalto d’oro, in numero di sei. La realtà di Veleso è rappresentata invece dalla mucca bruna, a ricordo dei numerosi allevamenti presenti sul suo territorio, e dalle fasce diminuite d’azzurro, simbolo dei due torrenti che scendono dalle pendici del monte di San Primo. La pratica per la richiesta di concessione dello stemma, ottenuta il 31 gennaio 1992, fu accantonata e ripresa all’inizio degli anni Novanta, dopo aver rispolverato il vecchio progetto, nonostante la presenza di una realtà che ormai non apparteneva più a Zelbio.