Stemma di Tremezzo

[tabby title=”Immagine”]tremezzo

Stemma

d’azzurro alla fenice d’argento nella sua immortalitù di rosso su uno specchio d’acqua ondato d’argento, fissante un sole di rosso nel 1° cantone.

Gonfalone

drappo partito di bianco e d’azzurro

(DPR 7 ottobre 1977)

[tabby title=”delibera”]

Si trascrive Delibera di Consiglio Comunale dell’11 giugno 1977 in merito all’approvazione dello Stemma e Gonfalone

 

Il presidente riferisce

per ottemperare alle disposizioni disciplinanti l’uso degli emblemi,  distintivi da parte delle Amministrazioni Provinciali e Locali e per il quale è tassativamente richiesto la concessione o il riconoscimento per legittimo possesso, è stato dato incarico allo Studio Araldico Camajani di Genova che ha eseguito le necessarie ricerche, per l’adozione di uno Stemma e Gondalone da parte di questo Comune.

Dalle ricerche stesse, per altro, non è risultato che a favore di questo Comune sia mai intervenuto alcun provvedimento araldico, né prima ma né durante il periodo in cui costituì con Lenno e Mezzegra, il comune di Tremezzina

Allo scopo di conseguire la indispensabile autorizzazione Governativa, si rende necessario istruire la pratica nel modo indicato dalle accennate disposizioni.

Lo Studio Araldico di Genova ha recentemente rimesso la documentazione occorrente, ivi compresa la bozza in duplice esemplare e dello Stemma e del Gonfalone che questa Amministrazione deve far propria allo scopo di interessare la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la emissione del Decreto di competenza;

Aggiunge che la più probabile spiegazione che dallo stemma si possa dare, trae riferimento alla storia che vuole ricordare la distruzione di Tremezzo avvenuta nel 1100 ad opera dei Comaschi e nell’araba fenice il simbolo della rinascita del paese divenuta una delle perle del lago di Como.

Il Consiglio Comunale

Senita la esposizione fatta dal Sindaco-Presidente;

considerato che la documentazione prodotta dallo Studio Araldico di Genova giustifica sufficientemente l’adozione dello stemma così comeraffigurato;

visto il RD del 27 marzo 1927 n. 1048 confermato dall’articolo 4 del RD 11 aprile 1929 n. 504;

visto il regolamento per la Consulta Araldica approvato con RD 5 luglio 1896 n. 314;

dopo ampia discussione, dalla quale emerge: il consigliere Travella Antonio è dell’avviso che l’adozione del nuovo stemma, pur ritenendo valido quello tuttora in uso, venga preceduta da un apposito concorso. I consiglieri Redaelli – Ciapessoni e Flain si dichiarano apertamente contrari non condividendo, anche sotto l’aspetto economico la proposta della G. M.;

conclusa la discussione, il Presidente passa ai voti l’ordine del giorno che viene approvato con 10 voti favorevoli e 4 contrari (Travella – Redaelli – Ciapessoni – Flain) essendo 14 i presenti e 14 i votanti, …

Il Consiglio pertanto

D E L I B E R A

 

  1. di assumere per il comune di Tremezzo lo stemma e Gonfalone sopra descritti e rafifgurato negli atti predisposti dallo Studio Araldico di Genova;

  2. di autorizzare il Sindaco ad inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri domanda in bollo per il riconoscimento all’uso dello Stemma e del Gonfalone corredata da :

    1. deliberazione in triplice esemplare relativa alla assunzione dello Stemma e del Gonfalone
    2. cenno storico e corografico e blasonatura dello stemma civico e del gonfalone municipale
    3. bozzetto figurato con i colori araldici dello Stemma e del Gonfalone
    4. ricevuta di vaglia di Lire 800 per deposito regolamentare intestato al Cassiere della Consulta Araldica
    5. elenco in duplice copia su carta libera dei documenti che si allegano alla domanda
  3. di assumere a carico del bilancio comunale (fondo spese impreviste) che presenta sufficiente disponibilità cap. 121 la spesa pel deposito al Cassiere della Consulta Araldica e quant’altro dovesse essere richiesto per la definizio della pratica in questione

[tabby title=”Cenni storici”]

La seguente relazione storica, acclusa nel fascicolo di concessione dello stemma, è stata redatta per giustificare l’utilizzo dello stemma. Essa è riportata esattamente così come è stata depositata. Le vicende storiche sono raccontate in modo grossolano e rievocano le vicende della Valle Intelvi. Alcune incoerenze macroscopiche sono evidenti anche ad una lettura sommaria. Lo Studio Araldico di Genova non specifica la fonte da cui è stata tratta questa relazione.

Tremezzo ha origini romane e l’attuale nome compare intorno all’anno 1000.

Fu assalito e distrutto dai Comaschi, per stroncarne l’attività, durante la guerra con Milano (secolo XII).

Seguì poi le sorti di Como.

Risultano interessanti notizie feudali, secondo le quali Tremezzo si trovava nel Comitato di Seprio. Il Conte di Seprio è citato in un diploma di Lotario fu Giovanni il 30 luglio 841, quindi Nantelmo fu creato primo conte ereditario da Berengario II, da cui i Conti di Castelseprio nel 1247.

Successivamente, nel 1288 passò come Contea nella divisione Viscontea a Visconti Pietro, poi ai discendenti divisi in cinque rami.

Tremezzo con altri comuni della Valle Intelvi fece parte del feudo omonimo.

Il Duca di Milano l’infeudò a Rusca Franchin il 17 ottobre 1408 in Signoria.

Venne nel secolo successivo (1525) infeudato dal Duca Francesco II Sforza a Pusterla Giovanni Battista in Signoria.

L’imperatore Carlo V ordinò, nel 1532, di rimettere al possesso Rusca Franchino.

Alla corte del conte Ercole Rusca, re Filippo II infeudò la Signoria di Valle Intelvi a Marliani Giovanni il 2 dicembre 1583.

Giacomo Filippo Maliani vende al genero Riva Andretti Pietro Francesco il 20 maggio 1743 la Contea di Valle Intelvi.

Siamo quindi al 1300 e la storia seguente è nota a tutti Voi.

Il gonfalone omologato con DPR n. 3028 del 7 ottobre tiene conto di questa storia e sintetizza araldicamente così:

Lo stemma studiato da questa civica Amministrazione con l’ausilio qualificato studio araldico ricorda la distruzione di Tremezzo avvenuta nel 110 ad opera dei Cmasci e nell’araba fenice si simboleggia la rinascita del paese divenuta una delle perle del lago di Como.

Sta a tutti noi, al di là di interpretazioni tecnico.araldiche, leggerne i profondi significati.

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