Stemma
d’argento, al colonnato di tre colonne romane sostenenti un architrave, il tutto di rosso, fondato sulla pianura d’azzurro, fluttuosa d’argento, sormontato dalla stella di sei raggi d’azzurro.
Gonfalone
drappo troncato d’azzurro e di rosso
(DPR 9 maggio 1985)
[tabby title=”Cenni storico-corografici”]
Lenno, comune in Provincia di Como. Si trova a 202 metri sul livello del mare e dista 28 km. dal Capoluogo di Provincia. La popolazione al censimento 1971, è di 1508 abitanti. La tenenza dei Carabinieri è a Menaggio; La Stazione dei Carabinieri a Lenno. Il tribunale è a Como; La Pretura a Menaggio ove si trovano pure l’Ufficio del Registro. La Conservatoria dei Registri Immobiliari è a Lecco. La Stazione Ferroviaria è a Como da cui lenno dista 28 km. Il Distretto Militare è a Como.
Centro industriale e di soggiorno della sponda occidentale del ramo comasco del Lario, posto in un’insenatura chiusa a S dal dosso di Lavedo, saldato dalla terraferma dalla formazione deltizia del t. Perlana. L’abitato si distente ai lati della strada Regina e tende a saldarsi, in direzione della foce del t. Perlana, con il centro di Campo.
CENNI STORICI
Le origini antiche ed illustri di Lenno, oltre che dal nome prettamento greco sono confermate da monumenti, memorie, tradizioni, usaneze giunte fino ai nostri giorni. Cospicui reperti archeologici di epoca romana rivelano l’esistenza di un antico abitato, successivamente centro di diffusione del cristianesimo nel medio Lario (lapidi sepolcrali del secolo VI). Già abbiamo detto del tempietto, antichissim, di carattere romano, ora sotterraneo, annesso alla chiesa maggiore di Lenno; aggiungeremo che fra i monumenti dell’antichità lennese vanno ricordati certi condotti in laterizio, quadrati, rinvenuti scando il sottosuolo molti anni addietro; tubi, simili, pella fattura, a quello che in Roma ed altrove servivano per riscaldare le terme; si rinvenne pure in Lenno, un’iscrizione romana, un’ara e frammenti di ornamenti in marmo. Lenno, al tempo di Roma, era uno dei maggiori centri della colonizzazione greca, importata da Giulio Cesare in questa regione. E’ ai Greci che si deve l’importanza e la coltivazione dell’olivo, degli agrumi in genere e dell’arancio in ispecie, esistenti ancora, e con ottimi risultati, a Lenno e in altri paesi del lago favorit dal sole o protetti contro i venti quilonari. A Lenno, e precisamente nell’attuale frazione di Villa, presso la punta di Balbianello, pare assodato esistesse la Cilla Commedia di Plinio il Giovine, villa consacrata a svaghi più famigliari e intimi, che non la solenne Tragedia, sorgente sull’opposta sponda del lago. Il famoso tempio alla Cerere Eleusina, esisteva al tempo di Plinio Nepote; anzi, come lo prova la sua epistola a Mustio, archittetto, la XXXIX del libro IX, questo tempio fu rinnovato o restaurato a spese dello stesso Plinio.
“Io devo -scriveva Plinio all’architetto Mustio, dell’opera incaricato- per ammonizione degli Auguri, rinnovare in meglio a più grande il sacro tempio di Cerere, divenuto vecchio ed auguso, che è posto là in mezzo alle campagne, ma che in certo giorno è frequentatissimo. Imperocchè, agli idi di settembre, là si raduna da tutta legione una gran folla di popolo; vi si trattano molti affari, si ricevono e si rendono molti voti; ma non vi è nessun rifugio nei dintorni alla pioggia ed al sole…” Dopo questo esordio Plinio Nepote dà a Mustio le istruzione opportune intorno ai lavori da compiersi e conclude dicendo: “Se pur non troverai da fare qualche cosa di meglio, che sei solito a superare coll’arte le difficoltà dei lugo” Noiamo per incidenza, che questo Mustio, architetto di vaglia al tempo di Plinio Nepote, era comense; il che prova come il senso artistico abbia orgini antiche i nquesta egione e trazioni non unterrite, dal tmepo di Roma al rinascimento italico, ad onta delle buffere barbariche dei secoli medievali.
Non è fuor di luogo l’ammettere che gli abitanti di Lenno, viventi secondo la legge romana, abbiano dato un numeroso contingente fra quei nazionali che, al sopravvenire delle invasioni barbariche, si rifugiarono e rafforzarono nell’Isola Comacina, fondandoci la città di Cristopoli. entrato nella sferia di Como (1191), fu assegnato, nella divisione amministrativa del territorio al quartiere di Porta Torre (1240).
…
Lo stemma usato dall’amministrazione civica da decenni e pubblicato in note opere storiche come Paesi e Città di Italia, del De Agostini, ricorda nelle colonne del tempietto romano i reperti archeologici risalenti a tale epoca rinvenuti nel territorio di Lenno, che rilevano l’esistenza di un antico abitato successivamente centro e diffusione di crisitanesimo nel medio Lario; nell’acqua il lago di Como sulla cui sponda occidentale è Lenno protetto da una insenatura.
[tabby title=”Delibera”]
Si trascrive Delibera di Consiglio Comunale del 7 marzo 1985 in merito all’approvazione dello Stemma e Gonfolone
Il Consiglio Comunale
- Richiamata la deliberazione G.M. del 9 marzo 1983, esecutiva con atto CRC Como n. 9042/AG del 30 marzo 1983, con cui è stato conferito incarico allo studio Araldico Guelfi Camajani di Genova per le ricerche storiche tese alla definizione delle bozze dello stemma comunale e del gonfalone municipale;
- considerate con con nota 28 luglio 1984 il citato Studio ha trasmesso la richiesta documentazione;
- visti i bozzetti dello stemma comunale e del gonfalone municipale;
- ravvista la necessità di richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri l’emissione del Decreto di Approvazione;
- Ravvista altresì l’opportunità di assumere impegno di spesa per la confezione del gonfalone;
- ad unanimità di voti espressi nei modi e forme di legge;
D E L I BE R A
- di approvare le bozze dello stemma comunale e del gonfalone municipale trasmesse a seguito di regolare incarico di ricerca storeica dallo Studio Araldico Guelfi-Camajani di Genova in data 28 luglio 1984;
- di conferire mandato al Sindaco per l’inoltro delle domande al Presidente della Repubblica ed al Presidente del Consiglio dei Ministri per la necessaria approvazione;
- di ordinareil conferimento del gonfalone al citato Studio Araldico , assumendo impegno di L. 3.200.000 sul capitolo 1050 del Bilancio 1985 in corso di approvazione;
- di dare atto che l’ordine dovrà essere conferito solo dopo l’emanazione del Decreto Presidenziale di approvazione delle bozze
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